Il demone del paragone

Impossibile sfuggirgli, ma pensaci un attimo: ne hai davvero bisogno?

La Dott.ssa Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta, Direttrice della Scuola di specializzazione in psicoterapia e Presidente dell’Istituto di Mindfulness Interpersonale spiega che nella Mindfulness il pilastro principale su cui si basa tutta la pratica meditativa è il NON GIUDIZIO.

Infatti, non è possibile osservare l’esperienza della vita che si dipana momento dopo momento se la filtriamo con continue valutazioni, l’idea della Mindfulness è quella di osservare come testimoni imparziali il flusso di coscienza e illuminare ogni vissuto con la luce della consapevolezza e non importa se quello che osserviamo è giusto o sbagliato, bello o brutto, vero o ingannevole: è quel che è, cosi come è, nel momento in cui lo è.

L’esercizio, scrive Kabat­Zinn, è semplice ma, in qualche modo, non è facile. Ogni meditante se ne accorge ben presto, già dalle prime sessioni di pratica. Ci si siede, suona la campana e, immediatamente, alla prima sensazione fisica che sorge, o emozione, o pensiero, cerchiamo di capire se stiamo meditando bene e capita anche di pensare che chi conduce la pratica, l’istruttore, sì che medita bene…

Più in generale, la tendenza a giudicarci e paragonarci è presente anche nella vita di tutti i giorni, quando vediamo qualcuno e “prendiamo le misure”, ovvero vediamo i suoi pregi (o difetti) e ci chiediamo se sia migliore di noi oppure se siamo migliori noi, magari non in generale, ma su un determinato tratto.

Tate tendenza naturale origina dall’arcaico sistema motivazionale della competitività, che nasce come atteggiamento utile, tra i mammiferi che vivono in gruppo, a trovare collocazione nel branco.

La Dott.ssa Toro propone un esercizio: VEDERTI PER QUELLO CHE SEI

1) Scrivi le cose, che ti vengono in mente, per cui ti vedi al di sopra della media. Ne bastano cinque o sei
2) Scrivi le cose per cui sei nella media
3) Scrivi le cose per cui ti senti inferiore alla media
4) Ora rileggi quello che hai scritto: puoi accettarlo?

Guarda ciò che hai scritto e diventa consapevole della vasta gamma di qualità e mancanze che fanno parte di te in quanto essere umano.

Essere umani non può voler dire essere sempre migliori degli altri, anzi, probabilmente siamo tutti nella media per la maggior parte delle cose che ci vengono in mente. Scegliamo, allora di mettere un po’ da parte il giudizio e il paragone e impegniamoci a trovare dei criteri tutti nostri su cui basarci per sapere se quello che stiamo facendo è salutare per noi.


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