La camminata Vipassana ha un oggetto di meditazione sempre presente e sempre in mutamento ,ovvero le sensazioni fisiche del corpo a ogni passo. E’ un oggetto indubbiamente molto meno noto del respiro, ma altrettanto ritmico e valido per la sua capacità di ancorarci al presente.

I momenti che compongono la camminata Vipassana sono sei; staccare il piede da terra, sollevarlo del tutto, muoverlo in avanti, atterrare, toccare e poi premerlo sul suolo. Per aiutarti a mantenere la mente attenta, puoi ridurli a tre e nominarli mentre li esegui: “sollevo”, “sposto”, “atterro“. Poi puoi annotarli in modo più impersonale. C’è il sollevamento, c’è lo spostamento, c’è l‘appoggio.

Sollevamento. Spostamento. Appoggio. Ti “unificherai” progressivamente con il gesto del camminare. Oppure puoi dire “destro,sinistro” e quando ti accorgi che li inverti sai che ti stai assorbendo profondamente nella meditazione; puoi dire anche solo: “Passo”, “Passo”… Se al contrario, la tua mente fosse molto irrequieta, puoi scegliere di contare. Quando fai il tuo primo passo,conti “passo 1”,poi sui seguenti due passi, dici “passo 1, passo 2”. Nei successivi tre dici mentalmente “passo 1, passo 2, passo 3”, poi ricominci e ne conti quattro, e così via fino al decimo passo. Quando raggiungi il numero dieci, al successivo ne conti uno solo, il passo 10, poi per i successivi due ripeti mentalmente “passo 10, passo 9”; poi 10,9 e 8 per i prossimi tre, fino a uno. Appena sei assorbito, smetti di contare, è solo un utile mezzo che puoi abbandonare appena stabilisci la piena consapevolezza del gesto che stai compiendo.