In una società come la nostra, dove si è costantemente in movimento, divisi tra mille impegni ed attività, è inevitabile sentirsi stressati. Abbiamo perso la capacità di godere di ogni momento e viviamo proiettati costantemente verso gli obiettivi futuri. La mindfulness può aiutarci ad arrestare il “pilota automatico” e a vivere pienamente il presente. Ci spiega come la prof.ssa Maria Beatrice Toro, in questa intervista sulla Gazzetta del Mezzogiorno.
La mindfulness è una pratica elaborata dal biologo Jon Kabat-Zinn che permette di imparare ad orientare l’attenzione con volontà di farlo, sospendendo il giudizio verso se stessi e gli altri. Si basa su una serie di esercizi che si concentrano sul corpo (o su una parte di esso), sulle percezioni sensoriali e, come in tutte le pratiche meditative, sul respiro. Focalizzando l’attenzione si disciplina la mente, in modo da potere vivere pienamente la realtà del momento.
Le ricerche scientifiche ci mostrano che, dopo un protocollo di 8 settimane (Mindfulness-Based Stress Reduction-MBSR), si verificano dei cambiamenti a livello cerebrale: l’ispessimento della corteccia celebrale che si traduce in effetti positivi a carico della memoria e della concentrazione ed inoltre, la riduzione dell’attivazione dell’amidgala, ovvero la regione cerebrale legata alle paure e alle tensioni. Inoltre, questa tecnica meditativa insegna a sospendere il giudizio verso se stessi e gli altri, consentendo anche un miglioramento delle relazioni interpersonali.
Mindfulness e felicità
La mindfulness permette di vivere il presente, che è la condizione indispensabile per essere felici. Quando non riusciamo a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati siamo insoddisfatti ed infelici; con la mindfulness possiamo imparare a concentrarci sul “qui ed ora” ed iniziare ad apprezzare ogni momento, riattivando la capacità innata dell’organismo di… produrre gioia!
Per quanto riguarda lo stress, poi, una delle chiavi della felicità è “disinnescare il pilota automatico”, ovvero il fare le cose senza consapevolezza, che spesso ci fa prendere decisioni affrettate quando siamo sotto stress. Lo stress è causa di infiammazione e indebolimento del sistema immunitario ed è per questo che un’esposizione prolungata può causare malattie. Ma la mindfulness può essere di supporto nel rinforzare le difese naturali dell’organismo e di aiuto anche per i pazienti con malattie croniche, poichè insegna a vivere il momento di difficoltà con tranquillità ed accettazione.
La mindfulness non è rivolta solo agli adulti. Questa tecnica può essere adattata anche ai bambini, con degli esercizi pensati proprio per la fascia di età che va da 5 ai 12 anni, così come li descrive la prof.ssa Toro nel suo libro “Crescere con la mindfulness” – Franco Angeli 2017. I bambini sono portati naturalmente a vivere nel presente, ma le pressioni dei genitori e della società in generale, li costringono ad essere continuamente attivati, pieni di impegni e di attività che, sovrapponendosi, non permettono ai più piccoli di concentrarsi e di godere realmente di ogni momento che vivono.
La mindfulness è utile anche per le persone anziane: in questa fase del ciclo di vita, infatti, alcune funzioni cognitive come la memoria e l’attenzione tendono a calare. Grazie alla pratica si può avere un effetto positivo su queste abilità cognitive e prevenire malattie come l’ Alzheimer o altre forme di demenza senile.
La mindfulness, più in generale, è indicata per chi vive una situazione di disagio, frustrazione o precarietà, perchè aiuta a mantenere l’ equilibrio per vivere serenamente: come scrive Jon Kabat Zinn, “Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare il surf…”