C’è un crescente livellamento delle differenze tra i piccoli e gli adulti – sostiene Maria Beatrice Toro in un intervista rilasciata alla rivista “Vero” e continua – I giovani conducono una vita sempre più impegnativa e gli adulti fanno di tutto per mettersi sullo stesso piano dei figli. Lo si può notare nei comportamenti adottati dagli adulti rispetto all’uso della tecnologia digitale, ne sono attratti e lo dimostrano con una importante presenza sui social; spesso utilizzano capi d’abbigliamento dei figli oppure assumono comportamenti adolescenziali che li annoverano tra gli ormai famosi adultescenti. Il bambino, però, non è un piccolo adulto e il genitore non deve cercare in lui un confidente, un compagno di avventure o un amico! I genitori post moderni amano i propri figli, si prendono affettivamente molta cura di loro, sono presenti e, forse, talmente protettivi da arrivare, in molti casi, ad invadere la vita dei propri figli ma hanno rinunciato ad educare! Concedono molti si, condividono esperienze anche ludiche con i propri figli ma non riescono a imporgli nè le regole nè i divieti. E’ invece importante ristabilire i confini dei ruoli ripartendo dagli aspetti più basilari della vita dei bambini quali la loro relazione con genitori e figure affini e l’organizzazione del tempo, la qualità e il numero delle attività svolte durante la giornata, compresa la possibilità di ripristinare anche momenti di noia e di piccole frustrazioni. Maria Beatrice Toro sconsiglia ai genitori di far vivere ai propri figli un infanzia multitasking in cui, seppur semplici, si svolgono due o tre attività contemporaneamente. Il bambino riduce l’attività di concentrazione, tende con più facilità a distrarsi e, inevitabilmente, questo comportamento si riflette tra i banchi di scuola. Oggi gli insegnanti si lamentano spesso che i bambini non riescono a prestare attenzione per più di dieci minuti! La mindfulness, elaborata da John Kabat Zinn, è un metodo che aiuta, oltre a prendere coscienza delle proprie emozioni, anche ad educare la mente distratta. Quest’ultima, sostiene Kabat Zinn, è una mente infelice ed esiste una correlazione tra il livello di felicità e la capacità di vivere il momento presente. Consentire al bambino di riappropriarsi del proprio tempo e di vivere le proprie esperienze nel momento in cui accadono, senza distrazioni, è un primo passo molto importante. Consentirgli di vivere una vita a sua misura e non a misura di adulto può essere un aiuto per la riduzione di piccoli stress, può permettere al bambino di vivere nel qui ed ora, di percepire le sensazioni – altrimenti troppo vaghe e fuggevoli – di familiarizzare con il suo corpo e con le sue emozioni, avendo la possibilità di viverle e sentirle con calma e attenzione. E’ in questo senso che la mindfulness si può introdurre nella vita dei più piccoli! Nel libro “Crescere con la Mindfulness“, vengono spiegati una serie di piccoli giochi che possono aiutare bambini e ragazzi a entrare in uno stato di calma consapevole e concentrata per recuperare il “qui e ora”.
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La Mindfulness come aiuto per lo stress infantile
Maria Beatrice Toro
Psicologa e Psicoterapeuta, esperta nel test di Rorschach e in Psicologia Giuridica. Laureata in Filosofia e in Psicologia, esercita la professione di psicoterapeuta a Roma, presso il Secondo Centro di Terapia Cognitivo-Interpersonale, di cui è Direttore. E’ Direttore e Docente della SCINT Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Cognitivo-Interpersonale (Aut. MIUR 15-07-2008; G.U. n. 180 del 02-08-2008), Docente all’Università LUMSA di Roma, in Psicoterapia e Psicologia di Comunità; Professore Invitato alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione – Auxilium di Roma, dove insegna Psicologia di Comunità. Docente presso la scuola di formazione nelle professioni legali della LUISS di Roma. Direttore e docente presso la SCINT del Master biennale di psicodiagnostica. È stata docente presso l’Università Sapienza di Roma del Master in Protezione civile, emergenze, aiuti umanitari e presso l’università LUMSA del Master in Psicologia dell'emergenza e Psicotraumatologia e del Master di I e II livello su argomenti connessi alla psicologia giuridica, ai disturbi da stress, alla dipendenze da sostanze e comportamentali. È stata coordinatore didattico del Master di II livello Psicopatologia e trattamento del Sexual Offender (FederPsi; ARPCI). Da sempre impegnata nel campo della psicologia del bambino, in qualità di Presidente dell’associazione Federpsi – ente formatore e provider ECM (carica ricoperta dal 2007 al 2012) ha promosso numerose iniziative pubbliche incentrate su tematiche relative all’infanzia, alle relazioni familiari e al sostegno alla genitorialità attraverso la mindfulness. Ha partecipato, in qualità di relatrice, a convegni e congressi nazionali e internazionali sulle tematiche inerenti psicologia, psicologia dello sviluppo, ADHD, psicopatologia, psicoterapia, psicopatologia sessuale, abuso sessuale all’infanzia, genitorialità, adultescenza, neuroteologia, mindfulness applicata alla pratica clinica. E' autrice di diversi libri pubblicati con editori di rilievo tra i quali Salani, Franco Angeli, Whitestar, e di diverse pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali, nonché su riviste di tipo divulgativo. Membro del board editoriale della rivista “Idee in Psicoterapia” (Alpes Edizioni) e Coordinatore Scientifico della rivista “Modelli per la mente” (CIC edizioni). Pubblicazioni on line sui siti: www.mariabeatricetoro.com www.duetc.it www.cognitivo-interpersonale.it