Il concetto di “camminata” non deve essere preso per forza alla lettera: non è obbligatorio mettersi in marcia. Ciò che conta è trovare alcune “oasi di riconnessione” che punteggino la giornata, anche solo per cinque minuti al giorno, impegnandosi a fare qualcosa in modo consapevole: lavarsi i denti, truccarsi, bere una tazza di tè, girare tra le corsie del supermercato, occuparsi del cane, ballare, correre o fare due passi. Se la mente vaga, se ne prende atto e si torna con centrati sull’azione che stiamo compiendo.
10 passi per ritrovare la stabilità:
1. In posizione eretta, ferma, senti la pressione delle piante dei piedi a terra.
2. Inizia a camminare nella postura più comoda facendo oscillare leggermente le braccia o raccogliendole dietro la schiena.
3. Cammina a un ritmo naturale, rallenta solo u n po’ per “sentire” il ritmo.
4. In casa, scegli un percorso rettilineo e, dopo una decina di passi, fai una pausa, scegli d i girarti e poni attenzione alla complessità d i questo movimento.
5. A ogni passo, segui il sollevamento, l ‘avanzamento e l ‘appoggio del piede.
6 . Qualsiasi pensiero ti passi per la mente, torna con gentilezza alla sensazione d i camminare senza scopo.
7. Espandi la tua attenzione ai suoni,senza catalogarli. Nota i suoni diversi, ogni tanto isolane uno e seguilo.
8 . Guardati in torno: nota colori, oggetti, ostacoli. Non giudicare se ciò che vedi è piacevole o spiacevole, bello, brutto, resta sulla percezione.
9. Sul finale, torna alla consapevolezza delle sensazioni fisiche del camminare, per esempio l ‘appoggio sul terreno.
10. Fai una pausa e osserva il tuo stato mentale: è uguale a prima? Cosa è cambiato da prima della pratica?