Body scan: esercizio per avvicinarci a noi stessi attraverso la mindfulness

Il primo esercizio da praticare per avvicinarci a noi stessi attraverso la mindfulness consiste nel fare esperienza, con consapevolezza, del corpo fisico. Kabat Zinn denomina questa tecnica body scan e ne fa sin dall’inizio uno dei perni del suo programma per la riduzione dello stress. Il body scan rappresenta la perfetta esemplificazione concreta di cosa possa significare dirigere l’attenzione con consapevolezza. La percezione viene rivolta all’interno di noi, verso il corpo, un oggetto di pratica sempre presente alla nostra percezione: da esso originano sensazioni fisiche cui dedichiamo attenzione spostandoci da una zona all’altra.

L’esercizio non consiste nel cercare a ogni costo di percepire qualcosa, ma nel soffermarci su quello che c’è nel campo di coscienza corporea, distretto per distretto, accorgendoci delle sensazioni che sorgono, permangono, si intensificano, si affievoliscono, svaniscono.

Prima di addentrarci nella conoscenza consapevole del mondo e delle persone che ci circondano, infatti, è essenziale divenire in grado di radicarsi con sicurezza entro il perimetro dei confini corporei.

Le sensazioni fisiche che vanno e vengono nella coscienza sono le fonti più reali del nostro radicamento nella vita.

La fame, la sete, il desiderio sessuale, il piacere, il dolore, il respiro, tutti i nostri istinti ed anche la nascita e la morte sono eventi che hanno una fondamentale natura corporea. A volte questo ci può spaventare, poiché percepiamo la fragilità del corpo, il  suo essere soggetto alla sofferenza, alla malattia, all’invecchiamento.

Il corpo ci pone di fronte ai nostri limiti, ma, proprio in virtù di ciò, esso può diventare il primo dei nostri maestri.

Anche se non pratichiamo ogni giorno una pratica impegnativa in termini di tempo, è importante darci, nel periodo in cui si sta praticando un protocollo mindfulness, qualche minuto in cui ci si dedichi per intero alla percezione cosciente del corpo, provando a chiudere gli occhi e sentirlo “da dentro”. Nel tempo si diventa capaci di distinguere tra una vasta gamma di sensazioni. Si può diventare più sensibili e imparare a riconoscere le diverse sensazioni corporee associate alla quiete, all’attività fisica, all’attivazione emotiva.

Quale essia sia l’attività stiamo svolgendo, si può svolgerla senza smarrire il radicamento corporeo, ricordando che più portiamo attenzione al corpo e più ci riconnettiamo con il presente, più entriamo nel corpo, più entriamo nella realtà di questo momento.

Puoi trovare la traccia audio del body scan qui https://youtu.be/hpBXP3OJH7U

Leggi anche articolo successivo: https://mindfulnessinterpersonale.com/2019/08/13/body-scan-parte-2/

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