Lo stress post-traumatico:una barriera importante alla remissione completa dei sintomi o alla possibilità di condurre una vita soddisfacente.
Dott.Antonio Petracca
Psicologo Psicoterapeuta
Conduttori di Gruppi Self-Compassion
Per cercare di dare un senso a quanto accaduto, nei vissuti e nelle storie dei pazienti sopravvissuti a traumi, troviamo molto spesso pensieri riguardanti le cause che hanno portato all’evento traumatico vissuto.
Eventi Catastrofici inaspettati

Per esempio, a fronte di eventi catastrofici inaspettati come un grave incidente stradale oppure successivamente ad un disastroso terremoto, ci si rende conto di essere estremamente vulnerabili e si è in apprensione rispetto all’eventualità che l’evento traumatico possa ripresentarsi nuovamente, con probabili vissuti di impotenza, senso di colpa o assunzioni di responabilità eccessive ed ingiustificate (“perchè io mi sono salvato e mia sorella no”..”dovevo essere più attento”).
Episodi di trascuratezza e abuso

Oppure a seguito di episodi di trascuratezza e abuso più o meno ripetuti nel tempo, dai racconti dei nostri pazienti, è possibile riconoscere che le ridefinizioni dai caregiver abusanti o maltrattanti sono spesso state fortemente critiche “Sei uno stupido! Non vali niente! Non meriti niente! Sei un debole! Sei incapace! Sei disgustoso!”
Tali significati, drammaticamente ereditati, corrompono il Sé dell’individuo e possono restare immutati anche a distanza di anni, con possibili sentimenti auto-attribuiti di vergogna e di colpa.

La persistenza delle risposte di vergogna e dei pensieri di auto-biasimo creano dunque una barriera importante alla remissione completa dei sintomi o alla possibilità di condurre una vita soddisfacente.