La saggezza degli animali

La relazione consapevole con gli animali amplifica il nostro linguaggio percettivo

Nel numero di maggio 2021, la rubrica di mindfulness interpersonale della rivista Yoga Journal è dedicata alla relazione consapevole con gli animali. Aldilà del preconcetto che la relazionalità si manifesti necessariamente in un rapporto che ha come interlocutore un altro essere umano (partner, genitore, figlio, collega, amico…) si consiglia di allargare lo sguardo oltre i confini della nostra specie provando a considerare “interpersonale” la relazione che intratteniamo con un organismo animale (cane, gatto, coniglietto, rettile, pesce…).

Importante provare ad andare oltre per verificare nella pratica meditativa se, e in quale modo, si possa intrattenere un rapporto mindful, “da cuore a cuore”, con un amico non umano.

Bambini piccoli e animali condividono un’abilità fondamentale, che da adulti solitamente viene perduta: vivono il presente con curiosità e apertura.

Non sanno pensare al domani, non si preoccupano, non sono in grado di portare rancore.

Se ci impegniamo nel sintonizzarci con il modo in cui un animale fa esperienza della vita che scorre momento dopo momento, potremo incrementare le nostre abilità Mindfulness e, forse, trovare un maestro in un essere che non ha voce, linguaggio, o pensiero simile al nostro.

Quando ci interfacciamo con loro, infatti, se vogliamo essere efficaci, ci troviamo a dover diventare abili interpreti del linguaggio non verbale.

Impariamo moltissimo e, poi, possiamo provare a trasferire la sensibilità che abbiamo costruito nel rapporto con le altre persone.

ESERCIZIO “da cuore a cuore”

La Dott.ssa Toro consiglia questo esercizio molto facile ma intenso: si può fare con il proprio animale domestico o in alternativa basterà osservare gli uccelli che si posano sul davanzale.

  • Osservare, in un luogo della consueta pratica mindful di osservazione del respiro, l’osservazione dei movimenti dell’animale o del suo respiro.
  • Appoggiare delicatamente una mano sul suo petto o ventre che si muove ritmicamente e, ogni volta che ci distraiamo, torniamo a osservare il respiro dell’animale.

I nostri livelli di ossitocina e serotonina ne beneficeranno proprio come quelli dell’animale di cui stiamo dando tutto ciò che abbiamo di più prezioso: la nostra attenzione.

Dopo dieci minuti con l’animale ci ritroveremo meno giudicanti e più aperti a osservare, senza pregiudizi, l’esperienza degli esseri umani che ci circondano.

Infine notiamo i piccoli dettagli nello stato d’animo dell’animale, guardando l’espressione del suo muso e i segni minuscoli che segnalano un cambio di stato emozionale è un ottimo esercizio. Il semplice fatto di passare del tempo apprezzando il modo unico in cui la vita di un animale si interseca con la nostra ci conduce nel regno dell'”interesse”, quel luogo in cui possiamo sentire di appartenere, in modo diverso, alla vita che pulsa in ogni essere animato.

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