L’ottimismo forzato è contro natura e fa persino male. Le emozioni negative vanno riconosciute, accettato, o si rischia di somatizzarle. E, a piccole dosi, tirano fuori il meglio di noi.
Tra lockdown, crisi economica, paura del contagio, l’ultimo anno non è stato facile per nessuno. E anche se sei un’inguaribile ottimista, non puoi vedere il bicchiere sempre pieno. Lo dice anche la scienza.
In merito, la Dott.ssa Maria Beatrice Toro, direttrice della Scuola di specializzazione Scint, il primo e fondamentale passo è integrare, accettandole, anche le emozioni comunemente ritenute negative. Sostiene che: “Ogni emozione ha un importante significato evolutivo. Rabbia e frustrazione, per esempio, sono spesso il combustibile che ci spinge a ribellarci ai soprusi, a difendere i nostri punti di vista, ad affermarci a dispetto di circostanze negative.”
Può capitare che in un determinato periodo la rabbia cresce ma non è affatto saggio reprimerla. Meglio indirizzarla in attività proficue, come la difesa di una giusta causa, oppure canalizzarla nell’attività fisica. In questo modo si mette in pratica il principio che seguire uno stile di vita sano aiuta a gestire meglio anche le emozioni, e viceversa.
Un altro buono consiglio è quello di dormire poichè durante il sonno il cervello si resetta e sintetizza correttamente endorfine e altri ormoni che al risveglio ci faranno sentire più lucide, cariche di energia e dunque di mezzi per affrontare al meglio la giornata. Inoltre, anche l’invidia ha una sua valenza positiva, se impariamo a indirizzarla verso una sana ammirazione.
Per quanto riguarda invece l’ansia, tanto temuta e detestata, in dosi
moderate, non guasta. Questo perché è l’emozione che segnalandoci un ostacolo o una prova da superare, funziona da interruttore per azionare le migliori risorse da mettere in campo. Ed è proprio l’ansia che solitamente ci spinge ad avere un piano B, basilare per affrontare più corazzate le improvvise della vita.
Infine, per trovare un buon equilibrio emozionale tenendosi alla larga dalla positività tossica, un buon supporto è l’auto-ascolto, come nell’esercizio del Body Scan, suggerito dalla Dottoress Toro, il quale insegna a decodificare quelle emozioni negative che, secondo la psicosomatica, se non accolte si trasferiscono sul corpo scatenando reazioni o disturbi soggettivi.
Necessario stare seduti in una posizione comoda, osservare mentalmente il corpo. Dalla punta della testa alla punta dei piedi, scendendo, distretto dopo distretto, attraverso il collo, le spalle, le braccia. Cerchiamo di percepire il busto e la schiena, poi il bacino, le gambe, i piedi. Dopo esser stati a contatto con le sensazioni del corpo seduto, alzarsi lentamente, registrando le sensazioni che emergono mentre assumiamo la postura eretta.