Siamo continuamente sottoposti a dei ritmi stressanti e, insieme a noi, anche i più piccoli i quali hanno stimoli continui, tabelle di marcia pesanti da sostenere e aspettative dei più grandi da non deludere. Tutto questo con al pandemia da Coronavirus non è sicuramente diminuito. Sarebbe bene quindi fermarsi un attimo a pensare, uno dei suggerimenti della mindfulness.
In merito, nel mensile INSIEME in questi giorni possiamo leggere il pensiero della Dott.ssa Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta, Istruttrice di Terapia Cognitiva basata sulla mindfulness che su quest’ultima ha scritto molti libri tra questi, Crescere con la mindfulness. Guida per bambini e adulti sotto pressione (Franco Angeli), dedicato proprio alle famiglie. Nella sua intervista la Dott.ssa riposta che: “Abbiamo sempre la testa da un’altra parte, presi da pensieri sulle prossime cose da fare, su cosa vorremmo essere o avere, su cosa avremmo dovuto dire”. Inoltre, continua ritenendo che siamo continuamente connessi con il mondo intero ma non troviamo mail tempo per connetterci con noi stessi e, di conseguenza, i bambini rispecchiano questa nostra frenesia, essendo costantemente sottoposti a una continua dissociazione dell’attenzione che a sua volta porta a conseguenze importanti. Praticare la mindfulness aiuta a interrompere questo flusso perenne, perché porta la nostra attenzione al momento presente, che a sua volta si dilata in particolari che non immaginavamo nemmeno, aiutandoci a scoprire quanto è ricca la realtà e come siamo profondi noi.
Inoltre, la Dottoress toro spiega perfettamente quanto la mindfulness è una forma di meditazione di derivazione orientale, spogliata dalla componente religiosa adatta ad ogni età. In particolare per i più piccoli, dai 3 ai 12 anni, ci sono alcuni esercizi tratti dal libro della Dott.ssa. Tra questi ultimi, ad es., “il marziano curioso” (3-8 anni), un gioco da fare insieme a colazione dove si finge di essere marziani appena arrivati sulla terra, e di non conoscere nulla di ciò che è sul tavolo al fine di osservare la realtà come se fosse la prima volta, tutto ciò va ad attivare la dimensione dell’esplorazione. Tra gli altri giochi vi è anche “il barattolo della calma” (3-8 anni) dove si deve riempire un barattolo di acqua trasparente con paiettes e perline per poi capovolgerlo e vedere queste ultime cadere come neve. Inoltre sarà necessario proporre al bambino di contare i suoi respiri mentre guarda tutti i brillantini scendere in modo da notare che il numero dei respiri cambia in base alle situazioni al fine di farlo diventare consapevole di tutto ciò. Tra gli altri giochi citiamo “la scatola di prova” (4-6 anni), dove sarà necessario prendere una scatola trasparente e all’interno di quest’ultima inserire i giocattoli che il bambino utilizza meno, a loro volta spostare successivamente quelli che proprio non cercherà più in una scatola opaca e se il bambino non li cercherà più si potranno poi anche dar via. Tutto ciò serve per permettere al bambino di diventare consapevole che alcuni giochi non servono più senza nessun tipo di pianto e/o trauma. Poi vi è il gioco “a caccia di suoni” (4-8 anni) dove servirà semplicemente stare in una stanza chiusa e un po’ di silenzio per ascoltare i suoni che si sentono quando nessuno parla, poi si aprirà una finestra per concentrarsi sui suoni esterni e ancora dopo sarà necessario uscire dalla stanza per ascoltare i suoni che provengono da altri ambienti. Tutto questo sarà utile per allenare la capacità uditiva e grazie al silenzio il bambino riuscirà a connettersi meglio con sè stesso. Infine, tra i giochi ricordiamo quello delle “bolle consapevoli” (3-6 anni) dove il bambino, grazie ad acqua e sapone, si concentrerà ad allenare la tecnica per poter fare bolle di sapone sempre più grandi al fine di poter sviluppare l’attenzione, infine vi è “l’equilibrista” (un gioco per tutte le età) dove, proprio come un equilibrista, il bambino dovrà disegnare una striscia per terra e di conseguenza dovrà immaginare di essere un famoso artista del circo che gioca con l’equilibrio. Tutto questo sarà utile per sviluppare l’attenzione nei confronti del proprio corpo, il senso di equilibrio e la consapevolezza del rapporto tra il respiro e il movimento.