MBSR – ridurre lo stress con la mindfulness

Cosa succederebbe se poteste diventare consapevoli di quanto frequenti siano le vostre reazioni di stress?

Quando si diviene consapevoli dello stress che c’è nella propria vita e di come influisce sul corpo e sulla mente, spesso si avverte un grande bisogno di lasciare da parte questo funzionamento mentale non salutare. La mindfulness costituisce, allora, una chiave efficace per sviluppare abilità riequilibranti. Portando chiarezza e consapevolezza, ogni pratica riveste un ruolo strategico nel bilanciare mente, corpo e sistema nervoso. In particolare attraverso il corso MBSR si apprende a entrare in uno stato di calma concentrata, controllando il rapporto acceleratore-freno dei sistemi simpatico e parasimpatico.

Il corso MBSR offre una possibilità concreta di apprendimento. Strutturato in otto incontri, con la consegna di diari e meditazioni guidate da effettuare quotidianamente, sarà un sentiero valido per rischiarare la mente e attivare il corpo. Presso il Secondo Centro, a Roma, il corso avrà inizio lunedì 16 gennaio alle ore 18,15  e sarà condotto dall’istruttrice Giulia Pelosi con Maria Beatrice Toro.

Gli incontri si terranno tutti i lunedì in via Nomentana 257 (18,15 – 20,15) fino al 6 marzo, più un intensivo che si terrà sabato 25 febbraio dalle ore 9,30 alle ore 15,30 e comprenderà mindfulness camminata, Yoga, Aikido,  mindful eating.

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Il protocollo ha ricevuto, e continua a ricevere validazioni scientifiche. Kabat Zinn è colui che lo ha ideato, a partire dalla sua esperienza di biologo ricercatore nel campo dell’oncologia e di praticante di meditazione e yoga. In particolare, riguardo alla meditazione, si è formato presso l’“Insight Meditation Center” di Barre (Boston), legato alla tradizione meditativa detta Vipassana – derivante dalla tradizione buddhista Theravada.

Nel programma la pratica avviene attraverso esercizi di consapevolezza del respiro e del corpo. All’inizio del corso il partecipante viene invitato dall’istruttore ad osservare il flusso del proprio respiro (o le sensazioni del proprio corpo) senza modificarlo, restando attento a come questo cambia momento dopo momento e accorgendosi di cosa tale attenzione produca.

In genere, nelle prime sessioni, si sperimentano:

– la difficoltà a continuare a stare con l’attenzione al flusso del respiro (o alle sensazioni del corpo) in maniera continuativa, senza farsi distrarre da altro, durante lo scorrere dei minuti;

– la forte tendenza a dare una definizione dell’esperienza in termini di “mi piace” o “non mi piace” e la comparsa di considerazioni e giudizi di merito (più o meno coerenti con quello che si sta sperimentando).

Tra le pratiche formali ci saranno:

La pratica sdraiata, o body scan, durante cui l’attenzione viene spostata lungo tutte le varie parti del corpo sdraiato;
La pratica seduta, dove si porta attenzione alle sensazioni del corpo, al respiro, ai suoni, ai pensieri. La pratica si svolge su una sedia, o a terra.
La pratica camminata, e lo Yoga, dove si porta attenzione alle sensazioni provenienti dal corpo in movimento. L’Aikido, dove si porta attenzione alla relazione con l’altro.

Le pratiche di consapevolezza informale consistono nell’osservare cosa succede durante una attività di routine quotidiana (dal mangiare, al lavarsi i denti, farsi la doccia o guidare l’automobile) e ogni qualvolta ci è possibile portare attenzione a semplici processi come il respirare o il sentire il corpo in una particolare condizione.

Praticare richiede senz’altro un impegno.

Questa è l’ulteriore sfida che la mindfulness ci mette davanti: trovare un momento durante la giornata per prenderci cura di noi stessi e della nostra evoluzione personale.

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