Mindfulness e Leadership – parte 2

Di Antonella Carlucci

La mindfulness, che prende spunto dalla pratica zen, fornisce qualche suggerimento per allenarsi a mantenere consapevolezza e attenzione al momento presente, ecco in che modo:

  • lasciare andare le cose che non si possono controllare. L’unico individuo di cui si può realmente detenere il pieno controllo siamo noi: i nostri pensieri, sentimenti e le azioni sono ciò che siamo in grado di modificare. Al contrario, ciò che gli altri pensano e fanno è esattamente ciò che non possiamo controllare. Smettiamo quindi di dare importanza alle azioni e ai pensieri altrui e concentriamo l’attenzione principalmente su di noi;
  • concentrarsi sulle cose che vanno per il verso giusto. Facciamo caso ai tanti aspetti positivi della nostra vita, notando tutti quegli avvenimenti favorevoli che ci consentono di procedere senza intoppi. Facciamo una lista delle cose che vanno secondo le nostre aspettative. Rileggiamola frequentemente per non perdere di vista i molti lati positivi della nostra vita;
  • osservare il modo in cui reagiamo alle situazioni negative. Quando accade un evento sfavorevole, fermiamoci a osservare le nostre sensazioni. Potremmo sentirci stressati, tristi o arrabbiati… è normale che accada. La cosa importante è avere consapevolezza che noi non siamo quelle emozioni. Che se le lasciamo andare, e non le tratteniamo col pensiero, spariranno più in fretta. Se per esempio siamo arrabbiati per un contrattempo/imprevisto non ripensiamo all’episodio che ha scatenato l’emozione della rabbia, ma lasciamola andare via con un respiro profondo. E se poi il pensiero ritorna lo manderemo via ancora e ancora…

Si tratta solo di qualche spunto, tuttavia iniziare un processo di osservazione e analisi può rendere un leader maggiormente consapevole, facilitando il controllo delle proprie sensazioni, incoraggiandolo a modificare quegli aspetti del comportamento che può dominare.

Può, inoltre, aiutarlo a mantenere la calma in situazioni difficili, a gestire gli inevitabili imprevisti determinati dalle dinamiche umane, bilanciando il raziocinio con l’intelligenza emotiva può sostenerlo nell’affrontare le sfide della vita in modo più efficace, aumentando tranquillità e stabilità interiore, per poter cogliere altri aspetti del quotidiano.

Per esempio, che la società in cui viviamo ci ha abituati ad amare le cose e ad utilizzare le persone, invece di utilizzare le cose e amare, riconoscere, valorizzare le persone, facendoci perdere di vista il principio più importante alla base di ogni progetto umano, quello che rende la leadership un’arte: le persone sono più importanti delle cose.

già pubblicato su www.koinoneo.it

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