La Mindfulness immaginativa si ispira a principi molto antichi, traendo origine dagli insegnamenti originari del Buddha. Ed è giunta fino a noi attraverso l’incontro con la psicologia analitica di Jung, e la filosofia di James Hillman. Seppure con differenze visibili rispetto alla tradizione orientale, ad oggi, la Mindfulness immaginativa può arricchire la nostra pratica e la nostra vita.
Visualizzazioni e simboli
Il corpo diventa un simbolo, pronto ad incarnare le particolari caratteristiche dell’oggetto di meditazione. La pratica si arricchisce di visualizzazioni che la rendono più semplice e viva. Durante la pratica viene chiesto ai partecipanti di visualizzare un’immagine e, successivamente, di fondersi con essa, fino ad assumerne le caratteristiche.
Esistono diverse pratiche di Mindfulness immaginativa. Ne ritroviamo alcune anche nel protocollo Mindfdulness-Based Stress Reduction (MBSR), ideato da Jon Kabat-Zinn. Tra le più conosciute c’è sicuramente la pratica della montagna, che elicita un senso di maestosità, di stabilità e radicamento. Così come la montagna rimane imperturbabile a tutti i cambiamenti che la accompagnano, anche noi impariamo a rimanere centrati e fermi, nonostante le “tempeste” che agitano il corpo ed, inevitabilmente, la mente.
Con la Mindfulness Immaginativa ci lasciamo trasportare in un mondo fatto di immagini e simboli, a diventare parte di elementi naturali che sono esempi illuminanti di maestosità ed imperturbalità. Impariamo così a modificare alcuni schemi mentali che ci causano stress ed emozioni negative; diventiamo capaci di accettare le cose come sono e di lasciare andare.
di Francesca De Luca
Vi aspetto martedì 6 novembre per un incontro di Mindfulness immaginativa
dalle ore 18 alle ore 20 presso il Secondo Centro.
L’incontro ha un costo di 20 euro.
Per info e prenotazioni mail segreteria@duetc.it oppure 3316818827 – 0699922102