Se i nostri pensieri sono offuscati da immagini preoccupanti, il nostro cervello non riesce a rallegrarci perchè le immagini felici non riescono ad entrare dove ha preso dimora la paura. Questo è ciò che le recenti ricerche psicologiche ispirate alla teoria del neuroscienziato Stephen Porges ci dicono. E’ quello che ci spiega la prof.ssa Maria Beatrice Toro in una riflessione sulla rivista Starbene a cura di Rossana Cavaglieri.
La primavera è appena cominciata: cerchiamo di dissipare le paure coltivando una maggiore consapevolezza di ciò che è a disposizione qui ed ora intorno a noi. Mettiamoci in contatto quello che possiamo percepire, toccare, vedere, sentire, annusare, assaporare. Quello che appare davanti ai nostri occhi nella fotografia primaverile delle margherite è, in fondo, un gioco spontaneo, libero e fine a se stesso. Guardiamo le goccioline d’acqua sul filo d’erba, che fanno da specchietti moltiplicando l’immagine del fiore.
Semplicemente rilassiamoci, liberiamo la mente e respiriamo per un po’ e guardiamo le margherita e le goccioline entrando in sintonia con il loro gioco, ricordando che un piccolo sorriso ogni giorno conta quanto ed anzi più di un momento di esaltazione raggiunto magari a costo di grandi sacrifici. Non fissiamoci sull’obiettivo di sperimentare una gioia assoluta, o diventerà una tortura… Gli studi psicologici più recenti mostrano che la felicità aumenta in base alla frequenza delle emozioni positive, più che alla loro intensità. Se ci lasciamo ossessionare dall’idea di dover provare chissà quale estasi, la felicità può diventare un feticcio e una delle tante trappole mentali che ci costruiamo; meglio evitare di fissare degli standard di gratificazione emotiva mirabolanti, per dedicarci piuttosto a rallegrarci, esser grati e sperimentare piccole gioie quante più volte sia possibile. Qualunque sia il nostro cammino personale, una maggiore frequenza di sorrisi, associati all’osservazione della bellezza e abbondanza della natura ci aiuterà a percorrerlo più calmi, sereni, creativi, centrati e aperti.