Pensieri negativi e catastrofi varie – Yoga Journal

di Maria Beatrice Toro

 

Ti è mai capitato di pensare in modo ripetitivo, a prescindere dalla realtà de fatti?

E’ una cosa normale!

 

A volte ci comportiamo in modo da diffondere un’immagine positiva di noi, siamo disponibili e di solito gli altri ci cercano.

Ma basta un piccolo contro-esempio e si può entrare in crisi: una telefonata che non arriva, qualcuno che non risponde subito a un messaggio e si incomincia a pensare incessantemente a una singola parola detta fuori posto.

Così ci si rimugina sopra, magari si arriva a fantasticare su una possibile rottura del rapporto e poi… la telefonata che aspettavamo magari arriva, tranquillamente, e nessuno è risentito con noi.

Tutti fantastichiamo su catastrofi varie, guai economici irrisolvibili, malattie che potrebbero colpirci, abbandono da parte degli altri, solitudine.

La mente produce questi pensieri in modo spontaneo, ma possiamo vigilare affinchè non si trasformino in pensieri negativi automatici e mettano radici nella nostra vita.

PRATICA: CREDENZE E CATASTROFI

Incomincia ricordando tre o quattro “catastrofiche non si sono mai realizzate”. Puoi farlo anche ogni settimana, scrivendo su un foglio le cose che temevi e che non si sono verificate.

Di cosa si tratta? Quali catastrofi hai anticipato? Nota se sono legate al tema del “non farcela”, della fatica di vivere, del dover fare tutto da soli, o a un’ipersensibilità all’incertezza, che s trasforma in preoccupazione. Nota se si affaccia il tema del giudizio, o della colpa, o della paura dell’abbandono.

Ecco alcuni esempi di credenze disfunzionali e di come possono essere riformulate.

Credenza disfunzionale: tutto andrà per il verso sbagliato – Riformulazione: affronterò i problemi se e quando si presentano

Credenza disfunzionale: nella vita si è sempre soli – Riformulazione: siamo tutti interconnessi e possiamo chiedere aiuto agli altri

Credenza disfunzionale: non sarò all’altezza della situazione – Riformulazione: farò le cose con impegno, il risultato non è garantito per nessuno

Credenza disfunzionale: dovrei sapere dove sto andando esattamente – Riformulazione: incomincio a camminare e lascio che la strada si palesi davanti a me

Credenza disfunzionale: il lavoro è un’attività spiacevole – Riformulazione: tutto ciò che faccio è fonte di gratificazione se entro in uno stato di flusso

 

PRATICA: ADDIO ALLE TENSIONI

Sdraiati a terra o siedi comodamente in una poltrona, usando, se vuoi, dei cuscini sotto la testa o sotto le ginocchia per una maggiore comodità. Le braccia sono lungo il copro e le gambe rilassate, con i piedi che ricadono all’esterno come se fossero pagine di un libro aperto. Porta l’attenzione a ciò che di piacevole ti sta portando questo momento.

Entra in contatto con una sensazione fisica di tepore o di rilassamento in una parte specifica del corpo.

Ora fai un’ispirazione un poco più lunga, lenta e profonda. Porta l’attenzione alla testa e poggia le mani sulle guance. Senti il calore delle mani diffondersi sulla pelle, sotto la pelle, immaginando che questo calore sciolga ogni tensione fisica e mentale.

Senti il calore andare sempre più in profondità, poi poggia l’attenzione alla pancia, appoggiando le mani sul ventre.

Senti il calore delle tue mani che si espande. Senti i tuoi arti che si riposano.

Infine, immagina di lasciar fluire ogni tensione residua verso il basso e di lasciarla uscire attraverso le punte delle dita dei piedi.

 

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