Lo dicono le ricerche: sempre più coppie rinunciano al sesso per stress o ansia. Come invertire la rotta?
“Si può davvero regolare il sesso? Può essere un’idea, e uno stimolo, decidere a tavolino quante volte avere rapporti? Oppure dev’essere un affare del tutto spontaneo?”
C’è una sola legge, per vivere l’intimità di coppia in modo sano e appagante: partire dalla cura del proprio benessere sessuale, spiega Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta, che sull’app di mindfulness “Petit BamBou” (con cui meditano oltre 8 milioni di persone nel mondo) ha creato Sessualità consapevole, un nuovo programma dedicato interamente alla sfera intima.
Sappiamo che la pandemia ci ha cambiati, lo dicono studi e ricerche e le agende piene degli psicologi. Siamo più stanchi, vogliamo cambiare lavoro e non tornare in ufficio, cambiare vita, e nemmeno il sesso ci appaga più.
Una ricerca del Kinsey Institute ha mostrato come le varie restrizioni abbiano ridisegnato la vita intima. Il 43,5 per cento ha dichiarato un calo decisivo dei rapporti, e solo per il 13,6 la sessualità è migliorata.
“Di fronte alla più grave crisi della salute mentale che si ricordi nella storia, la frequenza dei comportamenti sessuali da soli e in coppia è diminuita parecchio anche in Italia”, racconta Toro. “Ma il sesso è fondamentale tanto quanto il cibo, e la meditazione è uno strumento utile e poco conosciuto per riprendere contatto con il proprio corpo, le emozioni fisiche, i bisogni affettivi ed emotivi, con la relazione”.
Siamo ipercoinvolti in una sessualità fatta di immagini e virtualità.
Quello che è poco chiaro, invece, è che la sessualità coinvolge mente, corpo, emozioni, fantasie.
Da un lato, una sessualità serena richiede un rapporto rilassato e ricco con il corpo, perché quando lo ascoltiamo veramente siamo più inclini a sentire le sensazioni gradevoli e ad avere un’esperienza sessuale piacevole. Dall’altro lato, la mente: la disponibilità a una vita sessuale è spesso condizionata dallo spazio che òe concedono lo stress e le tensioni, al punto che vediamo la sessualità come un compito sgradevole che bisogna svolgere, la necessità di una buona prestazione, il peso dei complessi, la volontà di controllo, tutti prodotti della psiche dannosi per una sessualità soddisfatta, oltre a portare a disfunzioni come dolori
o difficoltà a raggiungere l’orgasmo.
Maria Beaterice Toro consigli di praticare mindful sex per tre, massimo quattro volte a settimana, per liberarci da due elementi che, anche inconsapevolmente, allontanano dal sesso: il senso di inadeguatezza e l’ansia da prestazione.
Di seguito due esercizi per provare.
PRATICA 1 – Accettazione del corpo
Identifichiamo ciò che del nostro corpo non amiamo. Abbandoniamo la tendenza a focalizzarci in modo giudicante. Chiediamoci infine quale sia la nostra specifica bellezza e come portarla alla luce.
Prendiamo una posizione rilassata per qualche minuto, seduti su una sedia o per terra, con l’attenzione rivolta alle sensazioni fisiche che sorgono e svaniscono in ogni istante.
Diamoci il permesso di portare alla luce sia il benessere che il disagio, per prendere contatto con tutto quello che c’è in noi, per esplorare, per vedere con chiarezza.
Portiamo deliberatamente alla mente una caratteristica del nostro fisico che ci mette a disagio. Sentiamo quali emozioni ci suscita. Qualunque cosa sia, va bene così. Diamo a noi stessi il permesso di sentirla così com’è.
Sentiamo come l’emozione si riflette nel corpo, forse proprio sulla zona che amiamo meno, o forse sotto forma di tensione, oppressione, dolore fisico alla pancia, al petto, alla schiena.
Abbracciamo e accogliamo quelle sensazioni, aiutandoci con una visualizzazione. Immaginiamo di respirare nella zona del corpo che ci sta manifestando malessere.
Diciamo a noi stessi: “Posso ascoltare quella parte del corpo”, “Posso darle spazio”, “E’ parte di me”. Diciamo ancora: “Posso avere profondo rispetto di questa parte di me, posso rispettarmi, tutto intero, senza escludere nulla, perché è parte di me”
PRATICA 2 – Incontrare se stessi nel luogo del piacere
Sdraiati, con le mani lungo i fianchi, prendiamo tre lunghi respiri.
Sentiamo che l’aria, entrando, effettua un massaggio dolcissimo al nostro interno.
Rilassiamo le tensioni tra le sopracciglia, con un accenno di sorriso. Evochiamo il piacere del viso.
Poi portiamo attenzione al busto. Rilassiamo le tensioni nel petto, nella parete addominale, nel bacino. Possiamo massaggiare i punti in cui si presenta tensione.
Rilassiamo le tensioni delle mani, delle braccia, delle spalle, muovendole con piccoli stiracchiamenti.
Facciamo lo stesso con le gambe.
Ora espandiamo la coscienza alle eventuali sensazioni piacevoli di adesso e, se non fossero presenti, va bene lo stesso.
Ringraziamo noi stessi per esserci autorizzati a incontrare il piacere.