ACCETTAZIONE

di Francesca De Luca

 

La parola “accettazione” deriva dal latino accìpere, composta da ad e càpere. Ad indica l’intenzione e càpere significa prendere; potremmo quindi tradurla come l’atto di acconsentire a qualcosa, con intenzione

Troppo spesso l’accettazione viene confusa con una forma estrema di buonismo, in un’ottica piuttosto dispregiativa. Nella nostra società accettare viene visto come una forma di debolezza che caratterizza chi non riesce a reagire e finisce per stare immobile, inerme, in uno stato di passività. Non c’è niente di più lontano dalla verità.

Accettazione significa vedere con chiarezza le cose e accettarle così come sono nel presente. L’accettazione non è rassegnazione, anzi tutto l’opposto.

Probabilmente abbiamo difficoltà ad accettare quello che ci capita, soprattutto quando è spiacevole. Nel momento in cui siamo in uno stato di malessere, fisico o mentale, automaticamente reagiamo cercando di fuggire da questo disagio ma evitare la sofferenza rappresenta uno dei motivi più forti di stress che ha effetti devastanti su comportamenti ed emozioni.

Difficilmente accettiamo noi stessi, il nostro corpo, i nostri limiti.

Eppure Jon Kabat-Zinn dice che se non si ama il corpo non lo si ascolta e non si è disposti a assecondare le sue esigenze e a prendersene cura. Solo se riusciamo ad amarlo così come è ora, ci sarà più facile e naturale continuare ad amarlo dandogli ciò che chiede.

La base di ogni cambiamento è l’accettazione di noi stessi e delle nostre esperienze, qui ed ora.

Accettiamo noi o le nostre esperienze consapevolmente, accogliamo ciò che è già presente, sapendo che tutto è in continuo cambiamento. 

A volte si presenta un evento terribile come una malattia cronica che ci limita fisicamente o un lutto, ma anche in tali momenti si può praticare l’accettazione con la forza di accettare ciò che non possiamo cambiare.

Accettando la realtà stiamo cercando di non aggiungere al dolore presente la sofferenza della lotta con il dolore stesso. Significa fermarci a guardare con onestà la nostra esperienza e il punto esatto della vita in cui ci troviamo, qui ed ora, anche se siamo sofferenti o persi.

Guardarci attraverso questi nuovi occhi (e questo nuovo cuore) ci permetterà di iniziare il nostro viaggio perché solo sapendo dove ci troviamo ora possiamo sapere davvero dove vogliamo arrivare.

Semplicemente rivolgiamoci un augurio:Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere (Tommaso Moro).

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