Mindfulness, telomeri e lunga vita

Di Buddha, unanimemente identificato come il modello classico del meditante che siede immobile concentrandosi, fu scritto che visse fino agli 80 anni, età assolutamente inconsueta per il suo tempo. E oggi la nuova frontiera della medicina anti age è la meditazione. Riteniamo che il numero 80 stia semplicemente a indicare la cifra simbolica della lunga vita e che meditare aiuti, e molto, a vivere a lungo e in salute.

Nei discorsi di Buddha, inoltre, non sono poche le riflessioni sulla vecchiaia, che egli vedeva come fonte di disagio in se stessa, a meno che non si percorresse un sentiero di saggezza che consentisse di raggiungere un profondo equilibrio.

Ma come è possibile che stare fermi a osservare i propri stati interni rallenti l’invecchiamento?

Le principali ipotesi attualmente al vaglio sono tre:

• La meditazione rigenera perché aiuta a ridurre i processi infiammatori

• La meditazione risana e fortifica la corteccia cerebrale

La meditazione previene la morte cellulare attraverso un effetto diretto sul DNA poiché agisce sulla lunghezza dei telomeri La funzione dei telomeri

Sono composti di DNA e proteine che proteggono  l’estremità del cromosoma dal rischio di deterioramento o dalla fusione con cromosomi confinanti, specialmente durante la delicata fase di divisione cellulare.

Avere telomeri più corti è un reperto associato all’insorgenza di molte patologie legate all’invecchiamento, prime fra tutte ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e demenze. Essi sembrano funzionare come una sorta di orologio biologico, che consente un numero massimo di replicazioni del DNA, al termine delle quali la cellula, diventata vecchia e ormai disfunzionale, imbocca la via dell’apoptosi, ovvero della distruzione programmata. In ogni caso, in molti tessuti dell’organismo, specialmente quelli che vanno soggetti a rapido ricambio, sono presenti cellule staminali, in grado di conservare l’ottimale lunghezza dei telomeri.

Diversi fattori accelerano la riduzione dei telomeri, dalla cattiva alimentazione alla mancanza di sonno, nonché, come possiamo facilmente supporre, abitudini negative quali il fumo, il bere e uno stile di vita sedentario. Ance lo stress cronico può accelerare l’accorciamento dei telomeri.

Secondo uno studio pubblicato nel 2016 i meditatori a lungo termine avevano una ridotta risposta infiammatoria agli stress psicologici e chimici in laboratorio rispetto a un gruppo di controllo. In precedenza una maggiore lunghezza dei telomeri delle cellule immunitarie era stata riscontrata in un gruppo di persone che aveva partecipato a un ritiro intensivo di meditazione di tre settimane. Ciò potebbe essere dovuto all’aumento di attività di un enzima chiamato telomerasi, che ricostruisce i telomeri.

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