Lo scorso 7 Settembre i docenti esperti del corso per istruttori di mindfulness, dell’Istituto di mindfulness interpersonale, si sono confrontati in streaming sul tema della meditazione.
E’ stata una conferenza a più voci con l’obiettivo di spiegare come la meditazione sia entrata nelle vita di ciascun esperto.
Tra questi ultimi, in ordine di intervento, vi è Ste
fano Bettera, intervistato da Maria Beatrice Toro.
Stefano Bettera, Autore del libro “L’abbraccio del mondo” ed altri interessanti volumi, riflette sul motivo che lo ha portato a meditare.
Ritiene che il “perchè” del motivo per il quale si medita non si ferma all’atto fisico del meditare, gli interessa cosa accade dentro noi quando si sente l’esigenza di iniziare un percorso spirituale.
Indiscutibilmente la scelta di iniziare un percorso del genere è mossa da vissuti personali, da un’energia interiore, dalla necessità, più di tutte le altre, di trovare un senso nel mondo, che non significa costruire ulteriori certezze ma si riferisce a quella relazione tra incertezza e fragilità.
Stiamo vivendo un periodo in cui la fragilità e l’incertezza sono diventate la matrice della nostra quotidianità e le risposte che diamo a tutto ciò, in realtà, sono quelle di un irrigidimento ancora più forte, quello che prima chiamavamo “tribalizzazione”.
Quindi, si medita per coltivare uno stato interiore che sconsente di istituire una relazione diversa con gli altri, un aprirsi ad una esperienza relazionale.