” I Quaranta sono i nuovi 20 anni” : recita così il titolo di una commedia che sembra incarnare perfettamente lo spirito dei tempi… Abolita la distanza tra generazioni il ciclo di vita appare sempre più come un continuum, in cui maturità e adolescenza si mescolano. La logica di fondo è quella di vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo, soddisfacendo i propri desideri (e a volte capricci) senza pensarci troppo su!
Eppure, dentro di noi, sappiamo che non è sempre tempo di follie e, magari, guardando a chi adolescente lo è anagraficamente, oltre che psicologicamente, può succedere di sentirsi svantaggiate dall’età. Si può pensare a quando eravamo ragazze con l’occhio rivolto alle occasioni e alle opportunità che non abbiamo avuto rispetto alle ragazze di oggi. Ne parla la prof.ssa Maria Beatrice Toro in questa intervista sulla rivista Starbene a cura di Sabina Cuccaro.
Siamo tutte apparentemente sullo stesso piano poichè spesso abbiamo stili, modi di vestirci e proporci molto simili -spiega la prof.ssa Toro. E questo non è certamente un male1 Cerchiamo, però, meglio che possiamo, di evitare un confronto di tipo negativo, rancoroso, o possiamo finire a comportarci come la regina di Biancaneve…
Il pericolo più grande è che scatti una competizione non sana, che logora, inacidisce e mina l’autostima -spiega la prof.ssa Toro. Si può voler vincere, o temere una sconfitta, una perdita e mettere le cose sul piano sbagliato.
Ogni storia è unica, ha un suo senso, una sua poesia e, proprio per questo motivo, la ragazza ventenne che hai di fronte è inevitabilmente diversa da te, non solo come sei oggi, ma anche dalla ragazza che eri, con le sue inquietudini e la sete di esperienza tipica dell’età giovanile.
Possiamo evitare di idealizzare quel periodo, facendoci delle domande più obiettive: eravamo davvero più felici da ragazze oppure anche allora, c’erano sia cose belle che difficoltà?
E prova infine ad la tua età, qualunque essa sia: ci sono sempre risorse da esprimere, felicità da sperimentare, libertà da vivere. Possiamo farlo attraverso le capacità acquisite nel tempo e la consapevolezza che le generazioni non devono necessariamente essere in competizione… al contrario, cerchiamo di aiutare le ragazze a evitare i nostri errori, diamo loro le chiavi che abbiamo trovato, con generosità. Educare, sostenere, dare ciò che abbiamo imparato è un compito importante, che spetta a noi ed è giusto rivendicarlo con orgoglio.