Più grande è l’identificazione con i propri pensieri, più questi sono così spessi da formare una barriera virtuale che ci separa da ciò che accade, da noi stessi e dagli altri. La defusione cognitiva è un processo che va in senso opposto: si de – letteralizza l’esperienza, ovvero si prova a fare esperienza evitando di prendere alla lettera quello che i nostri pensieri asseriscono.
Con l’aiuto della pratica meditativa, e delle tecniche ACT, si dedica attenzione inizialmente al piano corporeo (sensazioni, percezioni, respiro), per educarsi a riconoscere il sorgere dell’attività mentale che costantemente interpreta le sensazioni corporee dando loro una valutazione, un significato. Ci si ferma un momento prima, si cerca di stare con l’esperienza non ancora ricoperta dal linguaggio. Si esplora la realtà presente nella sua natura percettiva. Questo consente di “osservare i pensieri”, piuttosto che essere osservati dai pensieri; si pongono i presupposti per condurre pensieri, piuttosto che essere condotti dai pensieri.
Nella pratica informale, ovvero l’attenzione al presente che possiamo porre nelle attività quotidiane, possiamo liberare dei momenti in cui prendere contatto con la dimensione dell’adesso e scegliere di viverla appieno, così com’è, senza valutarla e, soprattutto, senza aspettare che sia come noi lo vorremmo. È importante riconoscere che nella mente può essersi stabilito il pregiudizio dannoso per cui occorre essere sempre all’opera per modificare le cose che non vanno e, solo successivamente, dopo aver raggiunto alcuni obiettivi, si potrà cominciare a vivere.
Tale modo di procedere si basa, sostanzialmente, su una forma di rifiuto e su una perdita di fiducia; è un modo di porsi verso la realtà in grado di generare una serie interminabile di sofferenze e effetti negativi a cascata. Tutto ciò che serve è già lì, nell’esperienza presente, ma a volte non lo vediamo, come se buona parte della vita che vive in questo momento cadesse in un punto cieco, sopraffatta dalle parole, dai pensieri, dai progetti, dai rimpianti.