Cos’è la pratica di benevolenza?
L’oggetto della meditazione di metta è quello di sviluppare benevolenza e compassione verso tutti gli esseri senzienti. La pratica di benevolenza solitamente s’inizia con la coltivazione della compassione e dell’amore per se stessi, poi per le persone amate, gli amici, maestri, gli stranieri e, infine, per i nemici. Costituisce un buon metodo per calmare la mente, essendo un “antidoto” all’ira. Chi riesce veramente a sviluppare la mettā difficilmente sarà perturbabile e potrà sopprimere la rabbia sul nascere. Tali persone saranno più attente verso gli altri, più disposte a voler bene e amare, e più inclini ad amare incondizionatamente.
A chi sono rivolte queste parole?
Queste parole, rivolte inizialmente verso se stessi, vengono, nel secondo passaggio della pratica, indirizzate agli altri. È comunemente sentito che coloro i quali stanno intorno a una persona che ha sviluppato la metta si sentono a loro agio e più felici. L’emanazione della mettā contribuisce ad un mondo pacifico, d’amore e felicità.