Come allenare la gratitudine

Il 21 settembre si celebra la giornata mondiale della riconoscenza: riduce lo stress, migliora i rapporti interpersonali, regala energia e creatività

Quando apri gli occhi al mattino sei grata e felice di una nuova giornata che sta iniziando, o ti manca qualcosa?

La domanda non è banale come sembra perché il modo di guardare il mondo può offrire una vita ricca o la perenne sensazione di essere nati nel posto e nel momento sbagliato. La buona notizia però è che il nostro sguardo si può allenare, imparando ad apprezzare ciò che abbiamo, gli eventi positivi che succedono e la bellezza intorno a noi, ringraziando per ognuna di queste cose.

Dire grazie con il cuore a nostra madre che è andata a prendere il bambino a scuola, alla collega che ci halasciato un caffè sulla scrivania perché ci ha viste molto indaffarate, a uno sconosciuto che ci ha dedicato trenta secondi della sua vita per mostrarci la strada che stavamo cercando, non è solo una forma di educazione ma contribuisce al nostro sviluppo psicologico ed emotivo. Si può anche ringraziare in segreto la natura per queste ultime giornate di fine estate: allenandosi, sono tanti, tantissimi i motivi per cui essere grati.

Non per nulla è stata istituita nel 1965 la Giornata Mondiale della Gratitudine

Essere grati ha benefici profondi sulla psiche e perfino sulla salute, come ormai confermano centinaia
di studi: per esempio, abbassa del 23% il cortisolo, l’ormone dello stress, diminuisce la pressione sanguigna, migliora la qualità del sonno, potenzia il sistema immunitario e contrasta la depressione. Secondo gli esperti dell’Università di Birmingham aumenta anche la capacità di giudizio e di apprendimento e rinforza la resilienza, perché pone in uno stato d’animo ottimale che aiuta ad affrontare meglio le difficoltà.

A riguardo Maria Beatrice Toro sostiene che questo sentimento “setta” la psiche in uno stato di tranquillità interiore e fiducia, contribuendo a mantenere l’ottimale secrezione di ormoni ed endorfine che regolano numerose altre funzioni dell’organismo, e che lo stato di pace e serenità indotto dalla gratitudine rilassa i muscoli facciali ed è un buon collante nelle relazioni interpersonali, poiché favorisce la reciprocità, abbatte il muro dei sentimenti negativi e aiuta a liberarsi da un limite connaturato al genere umano: la tendenza a
lamentarsi.

In questo senso quindi, focalizzarsi su ciò che di bello abbiamo, facendoci abbandonare l’improduttivo ruolo di vittime moltiplica la capacità di evolvere e di progettare un futuro migliore. 

Il sentimento di riconoscenza può diventare una buona (e produttiva) consuetudine con un “minimo sindacale” di allenamento quotidiano.

A tal proposito l’esperta suggerisce degli esercizi:

1 – Tieni il diario della gratitudine: Al termine della giornata prendere un quaderno e appuntare tutto
quello che durante la giornata ci ha messo di buon umore. Questo è un esercizio che permette di sentirsi immediatamente grati e funziona anche come incentivo nelle giornate “no” rileggendo il racconto dei momenti felici per far riaffiorare le emozioni e la gratitudine nei confronti della vita;

2 – Vedi il lato positivo: Facile essere grati quando la vita scorre tranquilla. Più difficile
quando ti presenta il conto, con ostacoli e prove varie. Ma è proprio in questi frangenti che la riconoscenza può rivelarsi particolarmente utile. Si provi quindi a vedere il lato positivo anche degli eventi che nel presente appaiono negativi provando lo stesso ad essere grati, potrebbero riservare delle sorprese inaspettate e rivelarsi un’occasione e non un limite;

3 – Mindfulness time: Provare a fissare quotidianamente un appuntamento con la pratica della mindfulness
(bastano una decina di minuti)  perchè aiuterà ad aumentare l’autoconsapevolezza, il relax e, di conseguenza, il senso di gratitudine. Un semplice esercizio è prendere un oggetto, guardarlo come fosse la prima volta ed esplorarlo con i sensi: annusalo, toccalo, osservalo in ogni suo angolo e magari scuotilo per udire i suoni che emette. Mentre lo si fai poniti delle domande: a cosa mi serve questo oggetto? Com’è arrivato a me? Ripercorri mentalmente il percorso che lo ha condotto in casa e sii grato a chi ha permesso giungesse a te. È un esercizio che aiuta a sospendere momentaneamente il giudizio critico e a far emergere la tua parte emotiva, ponendoti in una condizione di benessere mentale;

4 – Fai un bilancio della giornata: La sera, prima di coricarti, guardati allo specchio e ringrazia la vita per ciò che sei, per ciò che hai raggiunto, per le gioie che hai vissuto, ma anche per i dolori e gli ostacoli che hai superato e le lezioni che hai appreso. Sii grato anche per chi non ti piace o per chi ti ha fatto arrabbiare: è anche grazie a loro che puoi imparare, crescere, migliorare. Maria Beatrice Toro assicura che: “Quando si affronta un problema o si vive un momento complesso, ci appare inevitabile provare avversione verso quella condizione e mettere in moto una reazione di attacco o fuga per creare un distacco tra noi e l’esperienza scomoda che stiamo vivendo. Ma per lavorare sulle difficoltà non c’è miglior antidoto che stabilire un contatto con esse, accettarle e provare a essere grati verso le opportunità che comunque ci offrono”. Infine, ricorda di ringraziare apertamente chi fa parte della tua vita per un breve passaggio o per un lungo tratto, esprimere riconoscimento apertamente fa bene sia a chi lo fa sia a chi lo riceve, perché crea una relazione win­win dove entrambe le parti coinvolte sono vincitrici, creando un flusso di positività e di empatia che migliora la comunicazione e rafforza il rapporto.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.