La modalità del fare
Oggigiorno, sempre più che in passato, la società nella quale siamo ci spinge a vivere nella modalità del fare. Atteggiamenti e comportamenti mirano al raggiungimento di vantaggi immediati e individualistici. Si vive sempre di più fissando mete e obiettivi da raggiungere spesso con ideali irrealistici di perfezionismo. La performance, i traguardi, i riconoscimenti, i guadagni spesso sono gli imperativi che ci guidano nelle scelte e nelle azioni.
Una scalata perpetua
Quando raggiungiamo un obiettivo ce ne poniamo subito un altro vivendo in una perpetua scalata, sempre in movimento, sempre avanti. Certamente la costanza, la determinazione e l’azione sono ottime caratteristiche per il raggiungimento del proprio sostentamento, del successo e della costruzione del futuro. Ma si rischia di perdersi il viaggio e tutte le cose che ci può regalare.

Un atteggiamento difensivo
La modalità del fare spesso rappresenta un atteggiamento difensivo. Attraverso l’iperattività e l’iperattivazione ci si sta difendendo dalla vulnerabilità e dalla non perfettibilità insite nella natura umana. Combattiamo la nostra precarietà esistenziale e sociale con la competitività, sovrapponiamo successo e felicità. La modalità del fare è orientata al futuro, un futuro da prevedere, controllare e migliorare. Questo modo di vivere comporta la stima costante della distanza tra come siamo e come vorremmo essere, tra la realtà che viviamo e quella che vorremmo vivere. Lo scopo intrinseco è colmare questa distanza.