Persone diverse vedono e funzionano in modo diverso, hanno risorse diverse, limiti diversi che le rendono riconoscibili: questo è normale. A volte ci scegliamo “tra simili” per le nostre relazioni interpersonali; altre volte siamo immersi in contesti eterogenei, come il luogo di lavoro. Possiamo scegliere di vivere il lavoro come una guerra, un disagio, un intrattenimento vacuo, o qualcosa di esclusivamente strumentale al guadagno. Oppure possiamo viverlo come una delle aree della vita, in cui portare il proprio contributo, traendo ispirazione dai propri valori.
Per portare consapevolezza attraverso la mindfulness al proprio modo di vivere il lavoro è importante fare una chiarezza preliminare su quale sia il motivo che ci spinge a impegnarci, quale sia la propria intenzione. Occorre sapere se si desideri essere più sereni, rilassati, in pace con gli altri, oppure più assertivi, produttivi, o, ancora, crescere dal punto di vista professionale. L’intenzionalità è alla base della meditazione di consapevolezza. Spesso la motivazione sta nella fatica a sopportare stress e conflitto.
Diversi studi hanno mostrato l’efficacia di programmi basati sulla mindfulness nel ridurre lo stress lavoro correlato, migliorando lo stato di salute. La ricerca sulla psicologia delle organizzazioni ha sottolineato l’importanza della coltivazione di tonalità emotive positive, come un mezzo importante per sviluppare il potenziale umano e incrementare il livello di rendimento organizzazionale.
Anche un piccolo miglioramento nel clima emotivo può produrre effetti molto rilevanti: flessibilità nell’affrontare le situazioni, orientamento all’innovazione, capacità di problem solving, motivazione, capacità di gestire i processi decisionali in modo inclusivo, incremento dei comportamenti pro sociali e acquisizione di capacità assertive e negoziali.
Puoi chiederti, proprio adesso, quale di questi benefici sarebbe più importante per te e decidere di prendertene cura con la mindfulness.