Il corpo è la casa in cui dimoreremo per tutta la vita…nella cultura occidentale, così focalizzata sull’immagine di sè e sull’aspetto fisico, il corpo diviene un palco in cui mettere in scena le nostre più profonde inquietudini. Anche se adottiamo abitudini sane per prenderci cura del corpo o lo alleniamo per mantenerlo in salute, l’autocritica incentrata sul corpo è un veleno subdolo e sempre in agguato.
Se non siamo a nostro agio o ci sentiamo inadeguati pensiamo che dipenda dal fatto che siamo in sovrappeso, o acneici, o calvi… ma non è la verità: il più delle volte il corpo non c’entra nulla!
Per fare pace con il nostro aspetto fisico così come è adesso, sarebbe auspicabile un cambiamento di prospettiva radicale: dal body shaming interiorizzato al body positive.
Cos’è il Body positive?
Il body positive nasce come movimento finalizzato a valorizzare ogni tipo di aspetto fisico non convenzionale in cui si può, in verità, riconoscere bellezza.
Si tratta di una scelta consapevole di distacco dai codici preminenti! Un processo tortuoso e complesso perchè riuscire ad essere in armonia con il proprio aspetto non è semplice, nemmeno se diventiamo consapevoli di non doverci necessariamente adeguare a standard di bellezza o capacità di prestazione irraggiungibili.
Questo perchè in gioco non c’è solo la nostra autostima ma soprattutto il timore dell’esclusione sociale: percepirsi sgradevoli fa sentire “diversi” e rende sempre più complesso il rispecchiarsi negli altri al fine di percepire un senso di appartenenza.
Di body positive e molto altro parleremo sabato 1 luglio dalle 10 alle 13 insieme al Prof. Tonino Cantelmi e alla Dott.ssa Francesca Boldrini in una mattinata formativa dal titolo “La fascinazione dell’invisibilità: corpi che scompaiono e fame d’amore. Aspetti psicologici e sociali e culturali dei DCA”.