Sarà in libreria da domani, 9 novembre 2016, il nuovo volume “Crescere con la Mindfulness. Una guida per bambini e adulti (sotto pressione)” scritto dalla Prof.ssa Maria Beatrice Toro per crescere insieme ai figli con meno ansia, più attenzione, più intelligenza emotiva.
Il volume è stato pensato per avvicinare i bambini di età compresa tra i quattro e i dodici anni alla consapevolezza: un percorso che li porterà pian piano a capirsi, ad ascoltarsi, a comunicare, a rispettare se stessi e gli altri.
I bambini sono oggi sono più che mai coinvolti in una molteplicità di impegni e pressioni. Ma anche loro, alla fine, possono sentire il peso delle sfide della quotidianità. Quando è eccessivo, cercano di sfuggirne ed evitano di mettersi in gioco, trovando rifugio in un atteggiamento apatico, abulico, rassegnato. Ansia, arrabbiature, timidezza e difficoltà di interazione con il gruppo dei pari, ma anche eccesso di cibo, insicurezza e perfezionismo sono solo alcuni degli effetti dello stress sui bambini. I contesti in cui vivono sono spesso un mix di divertimenti e competitività: a pochi anni di vita hanno agende fitte di impegni, ma possono essere privati del privilegio enorme che hanno avuto i genitori, ovvero poter sperimentare la libertà di un tempo per sé, in cui “non fare niente di speciale”. Così mandano una serie di segnali di stress che non sempre gli adulti sono in grado di cogliere.
CRESCERE CON LA MINDFULNESS è una guida che si propone di aiutare i genitori moderni a cogliere i segnali di stress, a decodificarli e di dotarli di semplici pratiche di mindfulness, opportunamente adattate per bambini, per restituire loro un po’ di tempo e gioiosa vitalità.
“Attraverso le pratiche di mindfulness li possiamo guidare delicatamente a scoprire ciò che accade nel qui e ora, sottraendoli all’incessante bisogno di esperienze eccitanti in cui a volte sembrano smarrirsi e dal quale, poi, possono diventare dipendenti. E’ importante, come adulti, saper mostrare che si può uscire dal vortice degli impegni quotidiani senza sentirsi necessariamente vuoti o annoiati, lasciando che l’attenzione fluisca libera e si consolidi la capacità di essere gioiosamente presenti a se stessi”.